Valentina Passadore
Email - valentina.passadore@unife.it
Titolo tesi - "La direttiva 2021/514/UE (cd DAC 7) e la nuova Fiscalità europea delle Piattaforme digitali"
Abstract - La cooperazione amministrativa tra le Autorità fiscali degli Stati Membri UE è un traguardo che l’Unione si è posta negli ultimi dieci anni per garantire “l’equità fiscale” e la “giustizia sociale”. Per perseguire questo obiettivo la Commissione UE ha elaborato una nuova direttiva che modifica la 2011/16/UE (cd. “DAC”) che costituisce ormai il testo unico regolante lo scambio di informazioni e la collaborazione tra amministrazioni finanziarie all’interno dell’Unione. Essendo la settima in questo contesto (2021/514UE) è stata rapidamente nominata DAC7 nella letteratura scientifica e nella pubblicistica europea. L’obiettivo della direttiva è ambizioso: estendere l’obbligo di informazione fiscale in capo alle piattaforme digitali che operano come intermediari nell’erogazione di servizi e nella gestione di beni immobili che, come tali, sovente sfuggono all’applicazione dell’imposta nei paesi in cui il servizio è presto o l’intermediazione resa. Secondo la strategia dell’Unione i soggetti gestori delle piattaforme dovranno comunicare all’amministrazione finanziaria di riferimento dati riguardanti i soggetti che attraverso la piattaforma producono reddito ed eventualmente applicare imposte mediante meccanismi di ritenuta alla fonte.
L’obiettivo della ricerca è quello di focalizzare, in una prospettiva interdisciplinare, i traguardi posti in essere dalla direttiva, individuandone anche i profili di criticità. Le problematicità sono legate in particolar modo al rispetto della privacy e alla tutela dei dati degli utenti che lo scambio obbligatorio di informazioni potrebbe ledere, la maniera in cui devono essere considerate le eventuali clausole di riservatezza e non divulgazione poste in essere prima dell’entrata in vigore della DAC 7. Inoltre, sarà investigata anche l’autonomia dei vari Stati dell’UE nella determinazione delle sanzioni irrogate a fronte di possibili violazioni, che potrebbero dar luogo a fenomeni di attrazione verso stati che impongono sanzioni meno afflittive. Da ultimo, lo studio verrà esteso anche a problemi di riciclaggio che potrebbero emergere a fonte degli investimenti in rete e dunque l’osmosi tra il dettato della direttiva e i principi AML e CFR ma soprattutto l’attuazione della cooperazione amministrativa nel settore fiscale, attuando così la tanto auspicata giustizia sociale e la tutela della collettività.